mercoledì 4 marzo 2015

Classe 5° - 1° settimana di marzo - Surrealismo

SURREALISMO

Il Surrealismo, nato nel 1924, volle indagare la soprarealtà intesa come "realtà suprema". Punto fermo dell'ideologia surrealista fu il rifiuto della logica e conseguentemente il ricorso all'inconscio, all'irrazionalità, al sogno, alla follia come unici mezzi d'espressione.

dopo la Prima Guerra Mondiale, letterati e artisti affermarono per primi la fine dell'illusione positivista che aveva segnato i decenni tra Ottocento e Novecento. La guerra fu considerata la metafora della crisi della civiltà occidentale e dell'idea che il progresso tecnologico e la grande produzione potessero garantire stabilità politica e benessere sociale.
In questo contesto nel 1924 André Breton (1896 - 1966)scrisse il Manifesto del Surrealismo. Il termine "surrealismo" era stato coniato dal poeta francese Guillaune Apollinaire a proposito di un proprio dramma, Les mamelles de Tiresias, scritto nel 1903 e messo in scena nel 1917.Nel 1930 Breton scrisse il secondo Manifesto del Surrealismo e nel 1942 Prolegomeni a un terzo manifesto del Surrealismo.
Dal primo manifesto è tratta la definizione di Breton:
  " Automatismo psichico puro col quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente sia per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato dal pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale".

I surrealisti adottarono la psicoanalisi di Freud come premessa di tutto il loro lavoro. Attraverso la psicoanalisi, intesero costruire un percorso di autocoscienza liberatoria. Essi erano convinti che il sogno ricoprisse nella vita umana un'importanza pari forse a quella della veglia: loro obiettivo fu trovare un punto di incontro tra questi due stati apparentemente contradditori, il sogno e la veglia, dando luogo a una sorta di realtà assoluta, di "surrealtà".

Il concetto chiave della poetica surrealista è l'automatismo psichico, ossia il riferimento a quegli atti del comportamento umano compiuti senza intenzione o consapevolezza. 

René Magritte (1898 - 1967)sviluppò una poetica basata sull'accostamento di oggetti dal significato apparentemente incoerente. Egli intese sollecitare psichicamente lo spettatore attraverso la rappresentazione di oggetti comuni, proposti secondo associazioni, analogie e rimandi ambigui, tali da far emergere le sensazioni inconsce di chi guarda senza il ricorso ad altri stimoli o sollecitazioni.

L'artista attraverso Il tradimento delle immagini crea un nuovo tipo di logica: quella dell'assurdo, capace di creare situazioni situazioni impossibili e allo stesso tempo reali e tangibili , bizzrre ma in qualche modo familiari, rese persino "normali" dalla loro magica e poetica assurdità.



René Magritte - Il tradimento delle immagini (Questa non è una pipa) - 1928 - Olio su tela - 58,5x94 cm - Los Angeles Country Museum of Art

La condizione umana evidenzia come la realtà e la finzione si confondono. L'inganno ottico diventa pertanto inganno psicologico. a livello tecnico si tratta di un "quadro nel quadro".

René Magritte, La condizione umana, 1933, Olio su tela, 100x80 cm - Parigi collezione Spaak

Il Castello dei Pirenei, dipinto da Magritte verso la fine della sua vita, ben evidenzia la sua poetica: contro un cielo sereno, sopra un mare ondoso, una montagna con un castello in cima resta sospesa fra le nuvole. Guardando il quadro, lo spetatore scopre due realtà inconciliabili che dovrebbero mettere in moto la sua immaginazione.


René Magritte - Il Castello dei Pirenei - 1961 - Olio su tela - 2x1.45 - Gerusalemme Israel Museum



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