martedì 5 maggio 2015

CLASSE 2° - PRIMA SETTIMANA DI MAGGIO - LA PITTURA DEL DUECENTO IN ITALIA

LA PITTURA DEL DUECENTO IN ITALIA.

Nella seconda metà del Duecento si alternarono in Italia due importanti scuole artistiche, quella fiorentina e quella romana, che puntarono al superamento dello stile bizantino.

A Firenze Coppo di Marcovaldo fu uno dei principali artisti del grande ciclo musivo che ricopre la cupola del Battistero. a lui si deve il Giudizio universale con il grandioso Cristo Giudice e una suggestiva scena dell'Inferno. Coppo fu anche autore di pale d'altare.
Cupola del Battistero di San Giovanni - 1240-1310
Coppo di Marcovaldo - Inferno - particolare del Giudizio universale 1260-1270 - Mosaico - Firenze Battistero di San Giovanni
La pala d'altare è un dipinto rettangolare con una cuspide triangolare che generalmente ospita l'immagine della Madonna in trono col Bambino (Maestà). Le pale degli altari principali sono divise in tre (trittici) o più pannelli (polittici). la parte inferiore della pala (predella) è divisa in formelle rettangolari.

esempio di trittico

esempio di polittico con ben visibili le predelle e la cuspide triangolare

I Crocefissi lignei presentavano una forma complessa. Alla croce erano infatti innestati piccoli pannelli rettangolari: in basso il suppedaneo, ai lati gli scomparti, in alto la cimasa, alle due estremità del bracci orizzontale i capicroce. Negli scomparti si possono trovare le figure della Vergine e di san Giovanni Evangelista e scene della Passione. 

Nei primi Crocefissi, Gesù è mostrato secondo l'iconografia del Christus Triunphans, in posa rigida e frontale, con i piedi affiancati, vivo e con gli occhi ben aperti (Crocefisso del Maestro Guglielmo). Il tipo successivo del Christus Patiens mostra Gesù morto sulla croce, con il corpo inarcato verso la sua destra, il fianco squarciato, gli occhi chiusi e il capo reclinato sulla spalla destra. L'affermazione del Christus Patiens si deve a Giunta Pisano.
Maestro Guglielmo - Crocifisso - 1138 - Tempera su tavola -  3x2.1 m - Sarzana La Spezia Duomo
Giunta Pisano - Crocifisso - 1254 - tempera su tavola - 3.16x2.85 m - Bologna Chiesa di San domenico
Cimabue fu uno dei più importanti pittori italiani del Duecento. Intorno 1277, fu incaricato di decorare ad affresco la Basilica di San Francesco ad Assisi. Qui, con la sua bottega, ricoprì le pareti e le volte della zona presbiterale (coro e transetto). Questi affreschi si sono rovinati per l'ossidazione della biacca che si scurita. Magnifica la Crocefissione, concepita come una rappresentazione teatrale.
Cimabue - Cricifissione - 1280-90 - Affresco - 6.9x3.4 m - Assisi Basilica superiore di San Francesco
Cimabue - Madonna in trono  col Bambino tra quattro angeli e San Francesco - 1280 - Affresco Assisi Basilica inferiore  di San Francesco


Durante gli anni di Assisi, Cimabue dipinse il Crocefisso di Santa Croce, rovinato dall'alluvione del 1966, con un rinnovato naturalismo: l'anatomia del Cristo è infatti più verosimile. La Maestà del Louvre ha un atteggiamento incline alla tenerezza, come mostra il gesto affettuoso della mano materna che accarezza il ginocchio del figlio. 
Nella Maestà di Santa Trinità, molti particolari mostrano la volontà di andare oltre i dettami della tradizione: l'impianto prospettico del trono, la posizione degli angeli che la circondano, la naturalezza gestuale dei personaggi, la volumetria dei corpi.
Crocifisso di Santa Croce
Cimabue - Cricifisso di Santa Croce - 1284 - prima dell'alluvione del 1966 - Tempera su tavola - 4.48x3.90 m - Firenze Museo dell'Opera di Santa Croce
Cimabue - Crocifisso di Santa Croce - 1284 - dopo dell'alluvione del 1966 - Tempera su tavola - 4.48x3.90 m - Firenze Museo dell'Opera di Santa Croce
Cimabue - Maestà di Santa Trinità - 1290-95 - Tempera su tavola - 3.95x2.23 m - Firenze Uffizi
La scuola romana fu tra le più importanti in Italia. Vi emersero Pietro Cavallini, Filippo e Jacopo Torriti, che forse lavorarono anche ad Assisi. Cavallini, in particolare, si ricollegò esplicitamente alle fonti tardo-antiche, per i morbidi chiaroscuri e i panneggi che evidenziano i tratti orientali e la rappresentazione tridimensionale dei corpi. 
Pietro Cavallini - Giudizio Universale - 1293 - Affresco - Roma Basilica di Santa Cecilia in Trastevere

Jacopo Torriti - Incoronazione della Vergine - 1295 - Mosaico - Roma Basilica di Santa Maria Maggiore

Nessun commento:

Posta un commento