lunedì 18 maggio 2015

CLASSE III- TERZA SETTIMANA DI MAGGIO- ANDRE PALLADIO
Attraverso alcuni viaggi compiuti a Roma tra il 1541 e il 1554, Palladio portò avanti uno studio sistematico dell'architettura classica, maturando la volontà di emularla e renderla compatibile con le esigenze contemporanee.

La visione palladiana dell'architettura classica giunse alla sua piena maturità nella progettazione delle ville. In particolare, le ville suburbane, come La Rotonda del 1566-85, sono concepite quasi come dei templi classici, perchè secondo Palladio i modelli antichi avevano una validità universale e potevano essere adottati anche per edifici moderni.
 

Nel 1549, Palladio ristrutturò il duecentesco Palazzo della Ragione di Vicenza( detto la Basilica). Con un procedimento non dissimile da quello adottato da Alberti per il Tempio Malatestiano di Rimini, "inscatolò" completamente il palazzo in un loggiato classicistico, che ignora del tutto le connessioni con l'edificio retrostante.















Anche nell'affrontare il tema del palazzo signorile (Palazzo Chiericati  a Vicenza), Palladio affidò alle membrature architettoniche l'antica funzione di scandire e nobilitare le singole parti degli edifici.





Nella città di Vicenza, Palladio progettò anche il Teatro Olimpico, con una cavea ellittica sormontata da un colonnato corinzio e una scena all'antica. L'architetto vi ripropose la tipologia del teatro classico vitruviano, aggiornandola alle esigenze moderne.






A Venezia, Palladio progettò la Chiesa di San Giorgio Maggiore (1565-1610)

 e la Chiesa del Redentore (1577-92).

 In entrambi i cadi affrontò il tema della facciata classica per un edificio ecclesiastico elaborando un sistema di quattro colonne composite, che reggono una trabeazione e un timpano, il quale si interseca con un secondo sistema, identificabile nel largo frontone che poggia su una trabeazione retta da palaste.

Palladio fu anche un importante trattatista. I Quattro libri dell'architettura del 1570, sono una specie di enciclopedia dell'architettura classica, esemplificata sia con modelli antichi sia con quelli dell'autore stesso, dunque a lui contemporanei.
  

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