giovedì 9 aprile 2015

CLASSE 5ª - terza settimana aprile - Architettura

ARCHITETTURA

1. L'ART NOUVEAU
Il termine Belle. Epoque definisce il periodo che comprende gli ultimi decenni dell'Ottocento fino agli anni immediatamente anteriori  alla prima guerra mondiale. Questo particolare momento storico fu segnato dallo sviluppo della spensieratezza, dalla fede nel progresso: fu infatti l'epoca dei caffé, dei locali notturni, delle sale da ballo, dei cabaret, del can can, del cinema.

Tra Otto e Novecento la produzione industriale aumentò notevolmente, le automobili cominciarono ad affollare le metropoli, gli enormi e sfarzosi transatlantici collegarono l'Europa con l'America. L'affondamento del Titanic (1912) accreditata come la nave più potente del mondo, fu considerato, non a caso, come il primo segnale traumatico della fine di una epoca.

Una serie di artisti a Berlino, Vienna e Monaco dette vita, tra la fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento alle cosiddette Secessioni, le quali contestavano le organizzazioni ufficiali e proposero il definitivo abbandono dell'accademismo. In tale ambito si affermò l'arte tormentata di Munch e quella raffinatissima di Klimt. I pittori e gli architetti che partecipavano alle attività delle Secessioni fecero propria la battaglia già sostenuta in Inghilterra dal movimento delle Arts and Crafts. Il risultato fu la nascita di lì a qualche anno della cosiddetta Art Nouveau, che ebbe l'intento di non demonizzare la produzione industriale ma di accordare arte e industria, al fine di creare oggetti preziosi ed esteticamente curati ma alla portata di tutti. Questo processo aiutò notevolmente le arti applicate a uscire dall'eterna definizione di "arti minori", alzando il loro grado di eccellenza da prodotto artigianale a prodotto artistico. I protagonisti del nuovo gusto art nouveau posero la decorazione in una posizione di assoluto preminenza nell'ambito della creazione artistica, riportando interessanti risultati in ogni campo, dal decoro all'oreficeria, dai complementi d'arredo alla lavorazione del vetro e del ferro battuto.

L'Art Nouveau fu uno stile, un indirizzo di gusto internazionale relativo all'architettura, alle arti figurative e agli arredi, situato cronologicamente tra l'ultimo decennio dell'Ottocento e la prima guerra mondiale. Partito inizialmente dal Belgio, aveva come obiettivo principale quello di adeguare l'espressione artistica all'età moderna, coinvolgendo arte, architettura, grafica e decorazione all'interno di uno stesso processo creativo.

L'Art Nouveau non si configurò mai come un fenomeno omogeneo e presentò marcate caratterizzazioni diverse da paese a paese. Anche il il nome venne differenziato. Se in Belgio e in Francia venne definito Art Nouveau, esso fu chiamato Moderne Style in Gran Bretagna, Jungenstil in Germania e Secessioni in Austria, Modernismo in Spagna, Stile Liberty in Italia.

VICTOR HORTA IN BELGIO
Art Nouveau nacque in Belgio, fra il 1893 e il 1894. La casa Tassel, realizzata nel 1893 da Victor Horta è arricchita da ornamenti e decorazioni che seguono il disegno di linee curve eleganti e sinuose, dette " schiocco di frusta". Victor Horta seppe raggiungere una perfetta coerenza fra struttura e decorazione, applicando allo stesso principio sinuoso sia agli elementi portanti sia a quelli decorativi. La pianta elicoidale della scala si ripete nella balaustra che l'accompagna, l'armatura di un solaio in ferro trova corrispondenza nelle linee flessuose che la continuano.
 



ANTONI GUADI' IN SPAGNA
In Spagna Gaudì definì gli spazi delle sue architetture attraverso forme geometricamente comp'lesse, policrome e riccamente decorate. Il suo tempio della Sagrada Familia, a Barcellona, è considerato una delle più belle e suggestive basiliche cattoliche di età moderna. L'edificio presenta un'originalissima commistione di influenze neogotiche, barocche e art nouveau che convivono mirabilmente grazie alla straordinaria sensibilità dell'autore.

Casa Milà detta la Pedrera (cava di pietra) è la più nota e la più complessa fra tutte le costruzioni civili di Gaudì. fu costruita fra il 1905 e il 1907, nello stesso quartiere della Casa Batlò. L'edificio si sviluppa su 6 piani che ospitano 48 appartamenti. La facciata esterna è ondeggiante, dominata da un movimento sinuoso e serpeggiante. Rivestita di pietra grezza rifiuta la simmetria classica; le porte e le finestre sono aperte in posizioni eccentriche.






Sagrada Familia 1882 - 2026 (previsto) consacrata nel 2010.

Parco Guell 1900

HECTOR GUIMARD IN FRANCIA
Hector Guimard con gli ingressi del Metrò a Parigi 1899 - 1904 si appella alla modernità, alla novità di un linguaggio di ispirazione naturale, ricco di riferimenti al mondo animale e vegetale, riproducendo forme organiche attraverso segni dinamici, agili flessuosi , carichi di una forte valenza simbolica e decorativa. Egli volle elaborare i segni di una eleganza nuova e di una bellezza moderna.

CHARLES RENNIE MACKINTOSH IN GRAN BRETAGNA

In Gran Bretagna si affermò Mackintosh, che ai ritmi curvilinei e organici dell'art nouveau belga preferì composizioni basata su forme prevalentemente rettilinee e geometriche. Il Moder Style di Mackintosh, infatti, mantenne sempre un carattere lineare simbolico manifestando un'adesione constante alla linea retta, come dimostra la sua austera Scuola d'Arte di Glasgow, del 1896-1909.




OLBRICH IN AUSTRIA

Olbrich costruì nel 1898 il Palazzo della Secessione a Vienna, concependolo come un massiccio parallelepipedo su cui poggia una suggestiva cupola sferica, realizzata in metallo dorato e traforato. Quest'opera gli diede un'immediata notorietà internazionale.

ADOLPH LOOS
Architetto austriaco si contrappone con modestia e discrezione al culto dell'originalità. "Guardati dall'essere originale, a dominare questa tentazione serve questo pensiero: come vivranno tra cinquanta anni in questa casa o in questi ambienti gli uomini per cui lavoro?". Loos contrappose nettamente l'arte e l'utilità e in questa contrapposizione collocò l'architettura nell'ambito della sua utilità. Il suo motto era "l'architettura non è un'arte, qualsiasi cosa serva ad uno scopo va esclusa alla sfera dell'arte". Nel 1908 scrisse un saggio intitolato Ornamento e delitto nel quale sosteneva che l'architettura e le arti applicate dovevano fare a meno di qualsiasi decorazione. Questa sua teoria venne applicata alla Casa Steiner progettata a Vienna nel 1910 che scioccò i suoi contemporanei per l'assoluta mancanza di elementi che non fossero strutturali. Questo edificio è ridotto dall'architetto a semplici volumi di natura liscia, dove le finestre e le altre aperture appaiono ritagliate.




ARCHITETTURA FUTURISTA: ANTONIO SANT'ELIA
L'architetto Sant'elia concepì edifici tipici della moderna civiltà urbana e tecnologica (stazioni, officine, centrali elettriche) e destinati a d una "Città nuova". Egli sostenne l'adozione di nuovi materiali, cemento armato, ferro e vetro e dichiarò che la decorazione intesa come qualche cosa di sovrapposto all'architettura è qualcosa di assurdo.



MONUMENTO ALLA TERZA INTERNAZIONALE
In Russia tra il 1917 e il 1925, si svilupparono tre correnti astratte: raggismo, suprematismo e costruttivismo. In quest'ultima corrente agisce l'architetto pittore e grafico Vladimir Tatlin . L'opera più celebre è il progetto per un Monumento alla Terza Internazionale 1919-20. Nell'intenzione dell'artista il monumento avrebbe dovuto esprimere la creatività di un libero Stato socialista e inaugurare un nuovo rapporto estetico fra l'autorità e l'arte. La STRUTTURA, UNA TORRE a spirale alta 400 m che avrebbe dovuto raccogliere tre elementi ruotanti in ferro e vetro, un cubo, una piramide e un cilindro, doveva essere eretta a Pietrogrado in dimensioni gigantesche. I suoi enormi volumi avrebbero ospitato palestre, sale di lettura, sale riunioni, sale di proiezioni, stazioni radio. Una serie di riflettori avrebbero lanciato raggi luminosi verso il cielo. La rotazione sarebbe durata un anno per il modulo cubico, un mese per quello piramidale e un giorno per quello cilindrico. Il progetto non fu mai realizzato per il suo carattere prettamente utopico, per lo spropositato impegno economico che avrebbe richiesto e anche perché non incontrò l'apprezzamento del regime sovietico: fu osservato che l'opera era prima di raffigurazioni di Lenin.



GIORGIO DE CHIRICO: DALLE LOGGE ALLE PIAZZE
Nell'Enigma dell'ora di pinta nel 1911, l'intero spazio della tela è occupato da un porticato sovrastato da una loggia, nella cui ombra si scorge una figura umana che aspetta immobile. I raggi del sole pomeridiano investono un uomo vestito di bianco fermo accanto a una vasca con uno zampillo d'acqua. Il portico, nettamente distinto dal corpo superiore in muratura, ricorda quello di Brunelleschi per l'Ospedale degli Innocenti; la citazione appare quanto mai evidente se si considera che la vasca in primo piano sembra trovarsi al posto di un piedistallo rimosso, che nella piazza fiorentina della Santissima Annunziata è occupato da un monumento equestre. 



PETER BEHRENS
Fu il maestro di Gropius, Mies van der Rohe e Le Corbusier. Il suo linguaggio fu molto caratteristico tanto da mantenere anche negli edifici industriali l'atteggiamento dell'artista, come dimostra la fabbrica AEG a Berlino del 1908. Egli si propone di conciliare la razionalità con una solennità architettonica di sapore wagneriano raggiungendo così un'intonazione sobria e massiccia. Sono ancora presenti rilevanti episodi decorativi che però non privano l'edificio della sua lettura strutturale. 


BAUHAUS
La scuola Bauhaus fu fondata da Gropius a Weimar nel 1919 unificando la Scuola d'Arte e d'Arte Applicata del Granducato di Sassonia. Il primo edificio che la ospita era stato costruito nel 1904 da Henry van de Velde grande maestro belga dell'Art Nouveau, ma da molti considerato il precursore del movimento moderno. L'edificio si caratterizza per alcuni particolari ancora riferiti all'Art Nouveau come la scale centrale e le decorazioni dei balconi; anche se sono molto evidenti le grandi vetrate aperte sul tetto per illuminare l'ambiente interno.

La scuola del Bauhaus si trasferì a Dessau nel 1925 dove Gropius progetta e costruisce la nuova sede. Si tratta di un edificio complesso, costruito da cinque diversi blocchi edilizi la cui suddivisione, struttrale e tematica è ben individuabile dall'esterno., Il primo blocco ospita le aule, un secondo i laboratori; un corpo sospeso a ponte unisce le due parti e oltrepassando una strada contiene gli uffici amministrativi, la biblioteca e lo studio privato del direttore. Gli alloggi-studio degli studenti si trovano in una sezione più alta, mentre un copo basso ospita mensa e teatro. L'edificio ha gradi vetrate funzionali che garantiscono forte illuminazione dell'ambiente. Alcune vetrate svuotano le pareti, altre le suddividono in fasce orizzontali o verticali, che accentuano l'andamento dei volumi; altrove, finestre orizzontali si innestano su porte-finestre dalle quali aggettano gli sporti dei balconcini.

WALTER GROPIUS
Architetto, designer e uranista tedesco è considerato uno tra i principali protagonisti del Movimento Moderno. Egli si impose negli anni 1911-1914 per un capolavoro della nuova architettura funzionale: la Faguswerk, una costruzione a tre piani in ferro e vetro. Il valore pionieristico di questa architettura industriale consiste nell'aver concepito le pareti esterne degli uffici come grandi schermi vetrati che contrastano piacevolmente con le tamponature di mattoni, e nell'assenza di elementi verticali di sostegno, per cui l'architetto poté ottenere suggestivi angoli trasparenti. Gropius non intendeva creare un nuovo stile per l'architettura ma puntava ad elaborare un metodo progettuale capace di affrontare su diverse scale "dalla sedia alla città". La funzione determina la forma. 

LE COURBUSIER
Le Courbusier è il più grande e famoso architetto e urbanista del 1900 e infaticabile promotore del Movimento Moderno. La risonanza di ogni suo lavoro (anche grazia alla divulgazione attraverso libri, articoli e slogan) ha un' eco ancora presente. La sua teoria architettonica può essere riassunta nei cinque punti seguenti:
1- Piano pilotis (possibilità di sollevare il fabbricato su pilastri non utilizzando murature portanti al piano terreno);
2- Facciata libera (possibilità di arretrare la parte strutturale lasciando le pareti esterne come tamponature);
3-Finestre a nastro (possibilità di sviluppare aperture finestrate lungo tutte le pareti esterne);
4- Pianta libera (pianta degli edifici senza muri portanti con possibilità compositive slegate dalle strutture);
5- Tetto-giardino (la possibilità dell'utilizzo del piano di copertura).

VILLE SAVOYE 1929-31 POISSY
Questa villa incarna i cinque punti dell'architettura. 




MODULOR

Da tutti i progetti di Le Corbusier risulta evidente che la sua preoccupazione maggiore fu quella di armonizzare l'uomo con la singola abitazione, questa con l'edificio che l'accoglie e a sua volta il singolo edificio con il contesto urbano. A questo proposito l'architetto formulò nel 1947 il modulor.
SIRONI
Mario Sironi esprime la sua poetica attraverso una concezione volumetrica delle forme e un valore fortemente espressivo assegnato al colore. Sviluppa dopo gli anni Venti il senso della monumentalità, il vogoroso rilievo della materia, l'importanza plastica della forma. Particolarmente evidente in Paesaggio urbano del 1920. La sua pittura cerca di recuperare l'arte rinascimentale nell'intento di creare un nuovo umanesimo fondato sulla tradizione. La pittura di Sironi può essere considerato una delle molteplici vie percorse per il Ritorno all'ordine.



L
L'ORDINE MONUMENTALE
Nel XX secolo, soprattutto con la configurazione delle tre grandi dittature,  fascista, nazista e comunista), l'architettura fu impiegata some potente strumento di propaganda. I regimi dittatoriali affidarono all'architetto il compito di offrire una degna scenografia ai loro rituali. I regimi furono accumunati da due aspetti apparentemente contradditori: il mito del moderno e l'esaltazione delle tradiziooni nazionali. I regimi vollero rendere, attraverso l'architettura, l'idea della giovinezza, del dinamismo e della vitalità. Contemporaneamente, essi ricercarono una solida base nella tradizione: il fascismo rievocò la "romanità", il nazismo ripercorse le mitiche origini del germanesimo, 
Il fascismo di Mussolini, nelle sue prime manifestazioni, sostenne le componenti più vitalistiche dinamiche e antiborghesi della cultura italiana. Successivamente, con il consolidarsi del regime totalitario e il ritorno all'ordine, si affermò la retorica della romanità e della mediterraneità, di un'arte espressiva della classicità italiana.


TERRAGNIGouseppe Terragni fu tra gli architetti italiani che, in epica fascista, scelsero di collaborare con il potere e di realizzare opere gradite al regime, senza trascurare l'esigenza di modernità. Un esempio è dato dalla sua Casa del Fascio di Como del 1932-1936 una delle opere più significative dell'architettura moderna europea. L'edificio, sede del Partito Nazionale Fascista di Como, presenta una pianta quadrata, mentre la sua altezza è l'esatta metà del lato di base. Il palazzo ha dunque il volume di un mezzo cubo. Le facciate, sebbene disegnate su una rigorosa maglia modulare, sono tutte diverse e presentano un gioco di superfici e di grandi aperture quadrate, poste in rigoroso rapporto proporzionale fra loro. La Casa del Fascio presenta, infatti, la prerogativa della "trasparenza". Come spiega lo stesso Terragni nella relazione illustrativa, il progetto vuole dare forma alle parole di Mussolini, che aveva definito il fascismo come "una casa di vetro".



MICHELUCCI 

Giovanni Michelucci fu uno dei maggiori esponenti del Movimento moderno in Italia.
Ndl 1933 vinse il concorso per la Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze. A tale vittoria seguì un'aspra polemica, innescata da una cultura tradizionalmente egemone che osteggiò con decisione la costruzione dell'edificio moderno nel centro storico di Firenze, per di più a poche centinaia di metri dall'abside dell'omonima trecentesca basilica domenicana. Proprio geazie alla sua "neutralità", invece il profilo basso e compatto della stazione riesce ad instaurare un rapporto di periodica convivenza con l'autorevole chiesa gotica., rivendicando per tutta l'architettura moderna una dignità artistica che rifiutava l'uso indiscriminato di linguaggi antichi e il richiamo spesso ipocrita, a valori ormai inattuali.








L'ARCHITETTURA FASCISTA
Il più autorevole esponente di questo filone di architettura, fefinita fascista, fi Marcello Piacentini, artista dotato di talento e grandi capacità politiche e imprenditoriali che, a partire dagliu anni Trenta , si propose come interprete di un classicismo in teoria semplificato, in realtà retorico e aggressivamente monumentalistico, così come richiedeva l'involuzione autoritaria del governo mussoliniano. il trionfalismo della sua architettura propagandistica cullminònel piano per l'EUR (quartiere residenziale e terziario nella periferia di Roma, concepito per ospitare la grandfe Esposizione Universale del 1942.
entro il1942 furono terminati alcuni edifici come il Palazzo della civiltàItaliana (Colosseo quadrato) prgettato da Guerrini Padula, e Romano.

Un altro intervento urbanistico progettato da Piacentini, particolarmente significativo e discutibile è stato la realizzazione di Via della Conciliazione che ha previsto la demolizione di una porzione di Roma medievale nei pressi di piazza San Pietro per aprire una via aulica e celebrativa verso la piazza del Bernini.





Durante il Terzo Reich, Hitler concepì progetti di dimensioni faraoniche. La scala dilatata dei monumenti nazisti esprimeva la volontà di superare in grandezza ogni altra opera in passato. Interprete privilegiato di questa concezione architettonica fu Albert Speer, creatore di un gusto enfaticamente classicista.






MIES VAN DER ROHE

Divenne noto per il suo Padiglione tedesco all'Esposizione Internazionale di Barcellona nel 1929. Il suo motto fu "less is more".
Fu l'ultimo direttore della Bauhaus, ma anch'egli pur tentando di mediare con il regime nazista fu costretto a chiudere la scuola ed emigrare negli Stati Uniti d'America. La sua "fuga" risulta essere paradigmatica di una situazione che ha coinvolto, intellettuali, artisti e scienziati che per conservare la propria libertà intellettuale e fisica abbandonano l'Europa a favore degli Usa. Proprio gliStati Uniti negli anni del secondo dopoguerra diventeranno il baricentro mondiale dell'arte e dello sviluppo scientifico.
In particolare Mies van der Rohe con il Seagram Buolding getterà le basi dell'International style.






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