domenica 26 aprile 2015

CLASSE I - QUARTA SETTIMANA DI APRILE- ROMA REPUBBLICANA

ARCHITETTURA E ARTE NELLA ROMA REPUBBLICANA

I Romani conobbero l'arte attraverso le civiltà etrusca e greca e ne rimasero piuttosto soggiogati. Questo comportò una certa dipendenza dai modelli culturali di riferimento, soprattutto quello ellenico. Tuttavia, furono ingegneri straordinari.

I Romani costruirono grandi strutture e monumenti grandiosi, grazie all'uso combinato dell'arco e della volta (ereditati dagli Etruschi) con materiale edilizio di loro invenzione, il calcestruzzo, ottenuto miscelando la malta con inerti di varie dimensione (gaia e sabbia). L'uso di casseforme sagomate consentiva di ottenere le strutture delle forme volute.
Tecnica per la costruzione di un muro a sacco

I Romani edificarono grandi opere di pubblica utilità: acquedotti, strade, fognature.
Acquedotto di Pont-du-Gard 19 a.C. Francia
Strada romana a Pompei

Esempio di cloaca romana

I Romani furono anche dei grandi urbanisti. Adottarono il modello ippodameo a scacchiera per le città di nuova fondazione, che quindi erano attraversate da due arterie stradali principali perpendicolari tra loro (cardo e decumano) e presentavano un sistema stradale secondario a griglia.

Augusta Prætoria, la città romana


Augusta Prætoria (anno di fondazione 25 a.C.) in un disegno di Francesco Corni
Il rettangolo caratteristico dell'abitato di Augusta Prætoria (Aosta) deriva dai limiti naturali segnati a nord dal pendio della montagna, a est dal corso del Buthier e a sud da quello della Dora Baltea. Il decumano massimo costituiva l'asse principale della città e la inseriva nella direttrice preminente del traffico. Il cardine massimo incrociava il decumano ad angolo retto ai tre quarti della lunghezza verso occidente, un decentramento a cui corrispondeva quello dell'area forense. Il tracciato regolare delle strade, che si intersecavano perpendicolarmente, suddivideva lo spazio interno in insulæ (isolati) rettangolari.
1. Ponte sul torrente Buthier
2. Arco onorario d'Augusto
3. Cinta muraria
3a. Porta Prætoria3b. Porta Decumana3c. Porta Principalis Sinistra3d. Porta Principalis Dextera4. Foro: criptoportico templi, platea
5. Teatro
6. Anfiteatro
7. Area funeraria fuori Porta Decumana8. Villa della Consolata

Al centro della città romana si apriva il foro, la piazza principale, che sommava le funzioni dell'agorà e dell'acropoli: era infatti luogo di incontro per i cittadini e scenario delle principali celebrazioni religiose. Il foro più importante a Roma in età repubblicana fu il cosiddetto Foro Romano. 


ricostruzione di un Foro romano



I due edifici più importanti del foro erano il tempio e la basilica. Il tempio romano mantenne la medesima tipologia di quello etrusco con una cella a volte tripartita, un profondo pronao, una scalinata frontale e l'assenza della peristasi. La basilica non aveva funzioni religiose ma civiche (era anche tribunale) e si presentava come una grande sala rettangolare, divisa al suo interno da colonnati e con due grandi absidi sui lati corti.
Tempio detto Maison Carré 19-16 a.C.  Nimes, Francia

Pianta della Basilica Ulpia 113 d.C. Roma

Le tipologie abitative erano due: la domus e l'insula. La domus era una abitazione unifamiliare, caratterizzata da due cortili intorno ai quali ruotavano tutti gli ambienti della casa. L'insula era un edificio plurifamiliare con appartamenti distribuiti su più piani.




Casa dei Vettii, I secolo a.C. Pompei

Tra il II e il I secolo a.C. fuori Roma, furono costruiti tre grandi santuari, importanti luoghi di culto dedicati a divinità molto venerate: il Santuario della Fortuna Primigenia (fine del II secolo a.C.), quello di Giove Anxur (primi anni del I secolo a.C.) e quello di Ercole Vincitore (fine del I secolo a.C.). Erano strutturalmente caratterizzati da terrazze disposte su vari livelli, il tempio principale è un teatro "alla greca".
Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina II - I secolo a.C. ricostruzione
Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina II - I secolo a.C.

Nel campo della scultura ebbe particolare importanze l'arte del ritratto. E' infatti ricca, in età repubblicana, la produzione di busti che riproducevano i volti senza alcuna idealizzazione. 
Presunto ritratto di Lucio Cornelio Silla, metà I secolo a.C. Marmo, Venezia, Museo Archeologico

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