Leonardo da Vinci (1452 - 1519) fu pittore, scienziato e ingegnere. Tuttavia considerò la pittura come l'arte più nobile e come una forma di conoscenza. In quanto scienza, la pittura si lega all'osservazione, all'esperienza e alla sperimentazione.
Leonardo frequentò per anni la bottega di Andrea del Verrocchio, anche quando diventò pittore autonomo. L'Annunciazione (fig.1) uno dei suoi dipinti giovanili, testimonia l'attenzione quasi ossessiva che l'artista aveva maturato per gli studi dal vero. In particolare, qui già compaiono i due elementi fondamentali della pittura leonardesca, cioè lo sfumato e la prospettiva aerea.
fig. 1 Leonardo, Annunciazione, 1473-1475, Olio su tavola, 1.04x2.17 m, Firenze, Uffizi
In questo quadro lo sfondo ha una importanza fondamentale. Lo scorcio di paesaggio evidenzia come Leonardo intenda riprodurre la natura nel modo più fedele possibile, senza l'intento di superarla o idealizzarla. Pur conoscendo la prospettiva di Brunelleschi e di Alberti, la adatta alla percezione dell'occhio umano. Egli introduce la tecnica dello sfumato pittorico per riprodurre in maniera verosimile l'atmosfera che non è trasparente. Lo sfumato è una tecnica che ammorbidendo i contorni, fa apparire le figure sfumate, come avvolte da vapori intrisi di luce. Leonardo inoltre applica il concetto rivoluzionario della prospettiva aerea (strettamente legato allo sfumato pittori), il decrescimento degli oggetti è accompagnato da una variazione cromatica progressiva: ciò che risulta più lontano appare anche molto più sfumato, meno definito e di colore più azzurro (fig. 2)
fig. 2 Leonardo, Annunciazione, 1473-1475, Olio su tavola, 1.04x2.17 m, Firenze, Uffizi particolare dello sfondo
A Milano, dove visse 17 anni, Leonardo dipinse la Dama con l'ermellino, la Vergine delle Rocce e il Cenacolo.
La Dama con l'ermellino (fig. 3) ritrae Cecilia Gallerani con in braccio l'ermellino.
fig. 3 Leonardo, Dama con l'ermellino, 1485-1490, Olio su tavola, 54x40.3 cm, Cracovia
La giovane donna ha uno sguardo vivo e profondo che contrasta con l'espressione bruta e ferina dell'animale tenuto in braccio, è infatti voltata e rivolge la sua attenzione a qualcosa che l'ha distratta. Leonardo sconvolge la tradizione ritrattistica, quattrocentesca, né di profilo, né di tre quarti, subentra la naturalezza di un atteggiamento visto nel suo svolgersi, come in una sequenza cinematografica.
La Vergine delle Rocce (fig. 4) affronta il tema dell'immacolata Concezione di Maria. L'opera raffigura l'incontro fra Gesù e Giovanni Battista bambini, alla presenza della Vergine e di un angelo, all'interno di una grotta. I personaggi stanno per congedare Giovanni, che si appresta a precedere Gesù nel suo viaggio nel mondo.
fig. 4 Leonardo, Vergine delle Rocce 1483-1486, Olio su tavola trasferito su tela, 1.99x1.22 m, Parigi, Louvre
Il Cenacolo (fig. 5), dipinto nel Refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, è molto rovinato perché Leonardo lo realizzò a secco e non in affresco. L'opera è magistrale per la manifestazione dei sentimenti di tutti i protagonisti, resa attraverso i gesti delle mani e l'espressione dei volti.
« Lionardo da Vinci [...], dando principio a quella terza maniera che noi vogliamo chiamare la moderna, oltra la gagliardezza e bravezza del disegno, et oltra il contraffare sottilissimamente tutte le minuzie della natura, [...] dette veramente alle sue figure il moto et il fiato. » |
(Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, Proemio della terza parte) fig. 5 Leonardo, Cenacolo 1495-1497, Rempera su muro, 4.6x8.8 m, Milano, Santa Maria delle Grazie, Refettorio La Vergine e il bambino con Sant'Anna (fig. 6), dipinto durante il suo secondo soggiorno milanese, presenta una composizione resa complessa da una serie di curve che formano un intreccio dinamico. la Madonna, seduta in braccio alla madre, sembra voler sottrarre il figlio dal destino di morte che lo attende, simboleggiato dall'agnello. fig. 6 Leonardo, La Vergine e il Bambino con Sant'Anna e San Giovannino 1510, Olio su tavola, 1.68x1.12 m, Parigi, Louvre La Gioconda (fig. 7) è il quadro più famoso del mondo. Secondo la tradizione raffigura Monna Lisa del Giocondo. La donna seduta in una loggia con le mani raccolte in grembo, volge lo sguardo verso l'osservatore e sorride in modo enigmatico. Leonardo, infatti, non definì i contorni della bocca e degli occhi, lasciando all'osservatore la possibilità di immaginare la sua espressione. Secondo la critica la Gioconda potrebbe incarnare l'idea stessa dell'umanità. fig. 7 Leonardo, Ritratto di Lisa Gherardini, noto come la Gioconda 1503 - 1510, Olio su tavola, 77x53 cm, Parigi, Louvre |
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