lunedì 9 marzo 2015

CLASSE TERZA, SECONDA SETTIMANA DI MARZO - RAFFAELLO


RAFFAELLO 

Raffaello, formatosi alla bottega del padre, fu collaboratore del Perugino, di cui assimilò lo stile. Le sue prime opere come ad esempio la Crocifissione del 1503, rimandano alle formule del Perugino sia per la ricerca di simmetria compositiva sia per l'umanità soave dei personaggi.
 

Nello Sposalizio della Vergine, del 1504, Raffaello ripropone un soggetto analogo del Perugino, riprendendone il tema della piazza con un tempio centrale sullo sfondo. Tuttavia, il giovane pittore, dimostra un senso molto più spiccato per spazio e prospettiva.



Nel 1504, Raffaello si trasferì a Firenze per completare la sua formazione. L'incontro con Leonardo e Michelangelo costituirono un momento di svolta per la sua arte. Da Leonardo, trasse l'uso di colori morbidi e quasi vellutati, anche se non adottò pienamente la tecnica dello sfumato.

Dopo il 1504, Raffaello eseguì il ritratto di Maddalena Strozzi, riproponendo lo schema compositivo della Gioconda. Tuttavia, egli volle marcare la dignità sociale del soggetto rappresentato. L'influenza di Michelangelo si riscontra invece nella pala d'altare con Il trasporto di Cristo, sia nello studio della composizione sia nel trattamento dei singoli personaggi. 



Le Madonne di questo periodo, come la Madonna del cardellino, del 1505, si distinguono per un certo "sapore" familiare, dove i rapporti tra personaggi si creano attraverso semplici gesti e sguardi affettuosi.



Una certa potenza espressiva di stampo Michelangiolesco è presente nella pala d'altare con Il trasporto di Cristo, realizzata  a conclusione della sua esperienza fiorentina.



Nel 1508, Raffaello si trasferì a Roma per affrescare le Stanze Vaticane, su incarico di papa Giulio II. Il ciclo pittorico, una delle più alte celebrazioni della cultura umanistica, si colloca tra i massimi capolavori del Cinquecento. In particola la Stanza della Segnatura, biblioteca e studio privato del pontefice, propone una difficile sintesi tra il pensiero antico e quello cristiano moderno, attraverso l'esaltazione di concetti quali il "vero spirituale", (Disputa del Sacramento), il "vero razionale", (Scuola di Atene), il "bello", (Il Parnaso) e il "bene", (Le Pandette di Giustiniano e i Decretali di Gregorio IX).







              

Le Madonne romane di Raffaello rendono quasi partecipe lo spettatore della loro divinità. La Madonna della Seggiola, è stata sempre considerata come immagine esemplare di maternità. Maria, seduta su una seggiola con lo schienale di cuoio, abbraccia fortemente Gesù, quasi temesse di perderlo. 

Madonna della Seggiola


Nel 1513, Raffaello, eseguì il Ritratto di Giulio II. L'immagine del pontefice, anziano e dall'aria severa, anticipa i successivi ritratti di Stato cinquecenteschi che presentano principi e sovrani a figura intera. Anche nel Ritratto di Leone X del 1518, Raffaello presenta il papa e i due cugini cardinali, Giovanni dei Medici e Luigi de' Rossi, con una compostezza di stampo classico, capace di conferire loro dignità e regalità.



L'ultima opera di Raffaello, fu la Trasfigurazione, opera segnata in basso dove si trovano gli apostoli, da un forte dinamismo, mentre nella parte superiore, dove si trova Cristo con i profeti, l'atmosfera è pacata e rarefatta. 

Trasfigurazione


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