domenica 8 marzo 2015

IL IV SECOLO: PRASSITELE, SCOPAS E LISIPPO

IL IV SECOLO: PRASSITELE, SCOPAS E LISIPPO

Al termine della guerra del Peloponneso e con l'esordio del IV secolo a.C., la Grecia entrò in un periodo di crisi che sfociò, a distanza di pochi decenni, nel tramonto della democrazia. Durante questi anni vennero meno molte delle certezze culturali che sino a un secolo prima avevano accompagnato la storia greca.

L'arte si fece immediatamente testimone di questa nuova condizione e iniziò ad abbandonare quel carattere di idealismo che l'aveva segnata durante i secoli precedenti. Comparve una nuova attenzione per la realtà. Gli artisti amarono rappresentare i sentimenti, corpi più vicini a quelli reali, posizioni più abbandonate e instabili. Anche i soggetti mutarono e furono celebrate divinità più capaci di esprimere le fragilità umane.

I tre artisti più importanti del IV secolo a.C. furono gli scultori Prassitele,Scopas e Lisippo.

Prassitele è ricordato come lo scultore della grazia, per l'eleganza delle sue figure. Egli fu il primo a scolpire, in Grecia, un nudo femminile integrale con la sua Afrodite Cnidia, ad abbandonare la ponderazione policletea, nel suo Hermes e Dioniso, e a preferire la rappresentazione di corpi adolescenziali.

Prassitele, Afrodite Cnidia, copia antica da un originale del 360 a.C. - Marmo, altezza 2.15 m - Roma, Musei Vaticani



Prassitele, Hermes Dioniso,  350 - 340 a.C. - Marmo, altezza 2.3 m - Olimpia, Museo Archeologico

Scopas fu lo scultore del phatos e realizzò statue dall'intenso carattere drammatico come nel caso della Menade danzante, la quale rappresenta una sacerdotessa ubriaca che balla in uno stato di trans. L'opera si allontana molto dai precedenti modelli classici in quanto vi risultano del tutto assenti i tradizionali caratteri di equilibrio e controllo.


Scopas, Menade danzante, copia antica da un originale del 330 a.C. - Marmo, altezza 45 cm - Dresda, Skulpturensammlung.

Lisippo, scultore di corte di Alessandro Magno, fu un celebrato bronzista e realizzò numerose sculture di atleti. Anche lui, tuttavia, mostrò uno spiccato interesse per il dato reale. Il suo Agias non è un atleta generico ma la rappresentazione di uno sportivo realmente vissuto cento anni prima. L'Apoxyomenos è, invece, un atleta generico ma rappresentato mentre compie un gesto quotidiano, quello di pulirsi dopo una gara o un allenamento. Lisippo portò a conclusione il processo di allontanamento dalle teorie policletee iniziato da Prassitele, rinunciando ai rapporti proporzionali codificati dal Canone.
Agias
Lisippo, Agias, copia di poco posteriore all'originale, 337 - 336 a.C. Marmo, altezza 2.00 m, Delfi, Museo Archeologico.


Lisippo, Apoxyomenos, copia antica da un originale del 320 a.C. Marmo, altezza 2 m, Roma Musei Vaticani.

Nella pittura greca del IV secolo gli artisti si dimostrano padroni della prospettiva, quel sistema geometrico capace di rendere il senso della profondità. Purtroppo, quasi tutte le opere pittoriche di questo periodo sono andate perse. Restano gli affreschi di alcune tombe a Verghinia in Macedonia, e la copia romana a mosaico di una tavola o un affresco raffigurante la battaglia di Isso. La ceramografia riuscì a testimoniare, sia pure attraverso il suo linguaggio semplificato l'alto livello della grande pittura contemporanea.



Battaglia di isso, particolare del volto di Alessandro Magno, da copia romana dell'originale del IV o del III secolo a.C., mosaico, 2.7x5.12 m - Napoli Museo Archeologico Nazionale.




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